don Agostino unomo della Bibbia
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- Mercoledì, 29 Agosto 2012 16:04 Data pubblicazione Natalino Valentini Visite: 2159
La morte del caro amico e collega don Agostino Gasperoni ha scosso profondamente la comunità di studio e ricerca dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose "A. Marvelli , realtà della quale egli è stato tra i primi fondatori e sostenitori, ricoprendo anche ruoli direttivi per diversi anni e diventando una delle "colonne" portanti della sua architettura. Per oltre trent'anni don Agostino ha servito con impareggiabile dedizione e fedele premura questo piccolo "vivaio" della formazione teologica e spirituale della nostra Chiesa, ma anche di altre diocesi limitrofe, in particolare del Montefeltro terra di provenienza e di servizio pastorale di don Agostino.
È stato davvero decisivo ed esemplare il contributo da lui offerto alla crescita della conoscenza biblica, non solo in termini scientifici ma soprattutto pastorali e spirituali, come pure all'educazione del rapporto con la Parola di Dio dentro la vita della Chiesa. Egli ha consegnato a diverse generazioni di laici, diaconi, seminaristi e religiosi, un rigoroso criterio metodologico di studio della Bibbia, insieme all'amore, la passione e l'arte della relazione ecclesiale e personale di amicizia in Cristo mediante la sacra Scrittura. Negli anni, molti di noi hanno gustato la bellezza e la faticosa dolcezza dell'incontro con il Dio biblico e con la storia della salvezza grazie soprattutto alla competenza e alla passione di questo nostro maestro e fedele amico, umile, esigente e amorevole, che riusciva a tenere insieme in modo armonico fermezza e dolcezza, rigore interpretativo e premurosa attenzione alla persona.
Don Agostino non è stato soltanto un bravo biblista e raffinato esegeta, ma anzitutto uomo biblico, uomo di Dio plasmato dalla Sua Parola, una Parola studiata, amata, incarnata, vissuta edonata. Una Parola "spezzata" per essere condivisa e seminata con premura e dedizione senza limiti, con generosità e gratuità senza calcolo e misura, neppure di tempo. Persino gli esami finali diventavano con lui una preziosa occasione per condividere e sostare insieme sulla comprensione dei testi, alla ricerca del loro significato per la vita, andando ben oltre ogni mera funzione istituzionale e formale.
Della sua infaticabile seminagione, compiuta fino agli ultimi giorni di vita con rara tenacia e potenza spirituale, con amore e senza risparmio, senza ricercare prestigio né interesse, nulla può essere perduto! I suoi frutti sono fecondi e abbondanti, sebbene in gran parte ancora invisibili, come tutte le cose essenziali. Di questo e di molto altro siamo chiamati a fare memoria viva: trasformare la sua testimonianza in principio creativo del pensiero e della comunione di fede, Memoria che Cristo Risorto trasfigura in creazione nel tempo dei simboli dell'eternità.
La piccola comunità dell'Istituto, profondamente grata per il dono dell'incontro con la sua persona e onorata per aver accolto il suo prezioso insegnamento, invoca su di lui la grazia della Beatitudine eterna, nella profonda certezza che l'amore si nasconde ma rimane efficace, sia pure in modo misterioso e indeducibile.
Natalino ValentiniArticolo appasro su "il Ponte" domenica 22 Aprile 2012 pag 22